Omelia del Cardinale Leonardo Sandri

Omelia del Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, nella celebrazione eucaristica presso il Santuario della SS. Concezione, Madonna dell’Acqua in San Giuliano Terme, domenica 28 aprile 2019 A.D. Ottava di Pasqua, in Albis Depositis, Della Divina Misericordia.

1.Reverendo e caro don Martin, pastore di questa comunità parrocchiale, Cari ragazzi che settimana prossima riceverete la Prima Comunione, cari genitori, catechisti, Sorelle e fratelli nel Signore!

2. Vivo con grande gioia questa celebrazione Eucaristica insieme a voi: oggi si conclude l’Ottava di Pasqua, otto giorni in cui la Chiesa ha vissuto come fosse un unico giorno, cantando l’annuncio della salvezza per il mondo: Gesù, il Crocifisso, è Risorto, e la morte non ha più potere su di Lui! Questo annuncio non riguarda soltanto Lui, perchè come dice l’apostolo, anche noi siamo Risorti con Lui, abbiamo un avvocato presso il Padre, i nostri
nomi sono scritti nei cieli, ove è la nostra speranza!

3. In questo giorno quando nell’antichità si conferiva il Battesimo nella veglia pasquale, coloro che avevano ricevuto i Sacramenti “deponevano”, cioè restituivano la vesta bianca, simbolo della loro nuova dignità di figli di Dio, e per questo si chiama Domenica “in albis depositis”, cioè nelle vesti bianche che vengono tolte. Ieri proprio in questo luogo ho amministrato il battesimo ad un bimbo, figlio di una nipote di mia sorella, e sento forte il richiamo al dono che il Signore ha fatto a questa giovane famiglia.

4. Ma oggi incontrando voi ho la gioia di scoprire come la vostra comunità sia viva: dal Battesimo infatti vedo coloro che stanno per ricevere Gesù nel Sacramento del Suo Corpo e del Suo Sangue: è il modo che Lui ha scelto durante l’ultima cena con gli apostoli per restare sempre con noi. Vi accompagno con la mia preghiera e affido voi e le vostre famiglie all’intercessione di Maria Santissima venerata in questo santuario: ella un giorno volle salvare dall’alluvione le persone che abitavano qui secoli prima di voi, ma anche oggi con la sua preghiera vuole che ci salviamo da tutto quello che rischia di farci “affogare” interiormente. Quando ci lasciamo prendere, piccoli e grandi, dal nostro egoismo, dalle bugie, dal desiderio di possedere le cose o gli altri anzichè scoprire e condividere che il Signore fa alla comunità attraverso la diversità di ciascuno di noi. Ognuno è come un frammento colorato di una grande vetrata: ma quel colore e forma un disegno a due condizioni. Anzitutto se ci lasciamo attraversare dalla luce che è il Signore, perchè nessuno può farsi luce da se stesso. In secondo luogo, se stando insieme agli altri il colore di ciascuno contribuisce a formare una immagine, mentre stando da soli rimarremmo soltanto una macchia di colore senza senso, bella certo, ma senza significato.

5. La vostra parrocchia è dedicata a Gesù Redentore, e ieri ho potuto pregare insieme ad alcuni di voi nella Chiesa, davanti al bellissimo Crocifisso, tanto grande ma con lo sguardo tanto dolce, che tutti vuole raggiungere facendoci sperimentare che solo Lui è la nostra salvezza. Proprio oggi, seconda domenica di Pasqua, cade la festa della Divina Misericordia, di cui vediamo il quadro qui sull’altare: il grande Santo Giovanni Paolo II, di cui proprio ieri ricorreva il quinto anniversario dalla canonizzazione, volle istituirla e proprio alla vigilia di questa festa, il 2 aprile 2005, chiuse la sua esistenza terrena: lo ricordo bene perchè toccò a me annunciare alla piazza san Pietro e al mondo questa triste notizia. Il Santo Papa, dopo le sofferenze sperimentante anzitutto nella sua Polonia a causa delle dittature nazifascista prima e comunista poi, aveva scoperto quanto male può scatenarsi dal cuore dell’uomo, capace di voler cancellare Dio e distruggere gli altri uomini. E annunciò al mondo quanto Santa Faustina Kowalska aveva imparato da Gesù: “Dio ha posto un limite allo scatenarsi del mistero del male nella sua Divina Misericordia!”. Vogliamo metterci anche noi sotto i raggi che escono dal suo cuore trafitto per amore: abbiamo bisogno ogni giorno di essere lavati dall’acqua che ci purifica e immersi nel torrente dell’amore della vita di Gesù che si è sacrificato per noi. Solo che a volte anche noi siamo come Tommaso nel vangelo appena ascoltato: o siamo lontani, facendo di testa nostra, o abbiamo la testa dura e non vogliamo ammettere quanto Dio ci voglia bene lasciandolo entrare nella nostra vita. I nostri dubbi, come i suoi, sono in fondo la paura di essere amati sul serio da Lui, perchè sappiamo che se poi lasciamo che Lui entri dentro il nostro cuore, la nostra vita potrebbe cambiare davvero e diventare sorgente della misericordia che Dio ha messo anche nel nostro cuore.

6. Il mattino di Pasqua tutti cercano Gesù per onorare la sua sepoltura, ma è invece Lui che li va a cercare facendosi riconoscere come Risorto: lasciamoci trovare da Lui, anche nelle nostre paure e nei nostri dubbi, come Tommaso! Accogliamo il dono dello Spirito santo che lui manda sui discepoli nel cenacolo “Pace a voi! Ricevete lo Spirito Santo!”. Accettiamo di essere inviati per portare l’annuncio della speranza nata dalla Resurrezione di Gesù al mondo intero: inviati perchè guariti dalla potenza della sua Misericordia. Settimana prossima, quando riceverete Gesù, ditegli come Santa Faustina: Gesù, io confido in te! Mi fido di te, so che tu vuoi la mia felicità vera, fammi scoprire la strada per rimanere tuo discepolo in questo mondo che ha tanto bisogno di sentirsi amato! Amen. Così sia.